Il mutuo ipotecario INPS rappresenta una forma di finanziamento agevolato a lungo termine, che può essere richiesto con diversi obiettivi in mente:
- Coprire le spese connesse all’acquisto, alla costruzione o all’ampliamento della prima e unica casa di abitazione, facilitando l’accesso alla proprietà immobiliare.
- Sostenere l’acquisto o la costruzione di un box o posto auto, che sarà destinato a diventare pertinenza della prima e unica casa di abitazione, aumentando così la funzionalità dell’immobile.
- Fornire supporto finanziario per le spese legate all’iscrizione e alla frequenza di corsi di studio, sia per l’interessato che per i membri del nucleo familiare, promuovendo l’educazione e la formazione continua.
- Consentire la chiusura di un mutuo precedentemente contratto con una banca, attraverso processi noti come portabilità o surroga, offrendo la possibilità di ristrutturare il debito in termini più favorevoli.
Chi può richiedere il mutuo INPS
Per richiedere un mutuo presso l’INPS, l’iscrizione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali è un requisito indispensabile. Questo fondo, creato specificamente per i dipendenti pubblici, non include tuttavia tutti i lavoratori di tale categoria. Ha lo scopo di offrire vantaggi, come l’accesso a mutui agevolati, ai lavoratori delle amministrazioni pubbliche. In cambio di tali benefici, viene trattenuta una quota contributiva direttamente dallo stipendio o dalla pensione del dipendente.
Nato già ai tempi dell’Inpdap, il fondo ha visto il trasferimento automatico degli iscritti quando l’Inpdap è stata soppressa. Successivamente, è stata data l’opportunità ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche non ancora registrati di aderire al fondo facoltativamente. Nel panorama attuale, alcuni neoassunti nella pubblica amministrazione possono scegliere se iscriversi, mentre per altre categorie l’iscrizione è obbligatoria.
L’accesso ai mutui agevolati INPS è riservato a coloro che sono iscritti al fondo di Gestione Unitaria da almeno un anno. I pensionati possono beneficiare di questi mutui, mentre coloro che non hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato ne sono esclusi. I lavoratori con contratti a tempo determinato, invece, devono necessariamente rivolgersi alle banche tradizionali per ottenere un finanziamento.
Quali sono i tassi di interesse applicati ai mutui INPS?
I tassi di interesse legati ai mutui Inps (ex Inpdap) sono stati definiti dal Presidente dell’Inps Gestione ex Inpdap e offrono due opzioni principali ai richiedenti: i mutui a tasso fisso e i mutui a tasso variabile.
Nel caso dei mutui a tasso fisso, l’interesse è fissato al 3,75% per tutta la durata del mutuo. Questa opzione offre una certa prevedibilità e protegge il mutuatario dalle fluttuazioni dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, l’interesse applicato è del 3,50% per il primo anno. Successivamente, dalla terza rata in poi, il tasso diventa variabile ed è legato all’Euribor a 6 mesi (calcolato su base 360 giorni) con un aumento di 90 punti base. Il tasso viene rilevato il 30 giugno o il 31 dicembre del semestre precedente, permettendo potenzialmente un risparmio, ma con un maggiore rischio legato alle variazioni del mercato.
Il piano di ammortamento è organizzato in pagamenti rateali, effettuati attraverso modelli F24 precompilati. Questi bollettini sono inviati direttamente al domicilio del mutuatario, semplificando così il processo di pagamento e garantendo una gestione ordinata e trasparente del finanziamento.
Sul canale YouTube ufficiale dell’INPS trovi un video che spiega in maniera semplice tutte le cose da sapere sui mutui ipotecari INPS (ex INPDAP).
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