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Cosa fare a Roma con i bimbi

La Città Eterna è un luogo magico non solo per gli adulti, ma anche per i bambini.

Con la sua ricca storia, l’arte sorprendente e le numerose attrazioni, Roma offre un’esperienza unica per le famiglie. Ma cosa si può fare esattamente a Roma con i bambini al seguito?

In questo articolo, esploreremo diverse attività adatte a tutte le età.

I musei romani ideali per i bambini

I musei di Roma non sono solo per gli appassionati d’arte. Molti di essi offrono spazi interattivi, laboratori e percorsi tematici appositamente pensati per i bambini.

Il Museo Explora è un museo interamente dedicato ai più piccoli, con numerose attività didattiche.

Anche la Galleria Borghese, famosa per la sua collezione d’arte, ha percorsi pensati per i giovani visitatori.

Gli animali da vedere al Bioparco di Roma

Il Bioparco di Roma è un’opzione affascinante per chi vuole immergersi nella natura.

Con oltre 200 specie di animali, dai leoni ai pinguini, è un’esperienza educativa che insegna l’importanza della conservazione della fauna selvatica.

È un luogo divertente per una gita in famiglia, con aree picnic e giochi per i bambini.

Le Catacombe sono adatte ai bambini?

Per le famiglie con bambini più grandi, una visita alle catacombe potrebbe essere un’avventura affascinante.

Le Catacombe di San Callisto offrono tour guidati che svelano la storia sotterranea di Roma.

Tuttavia, è bene ricordare che questa visita potrebbe non essere adatta ai bambini molto piccoli, a causa della sua natura un po’ tetra.

Parchi e spazi verdi per bambini

Roma è famosa per i suoi splendidi parchi e giardini, luoghi ideali per una giornata all’aria aperta.

Il Parco dell’Appia Antica è un luogo magico dove storia e natura si fondono. Con le sue antiche rovine e chilometri di sentieri, è perfetto per andare in bicicletta, fare picnic, o semplicemente esplorare. Ci sono aree attrezzate per giochi, e spesso vengono organizzate visite guidate adatte ai bambini.

Villa Borghese, il più famoso parco di Roma, offre infinite possibilità di divertimento per i bambini. Dal laghetto dove è possibile noleggiare barchette a remi, ai numerosi parchi giochi, musei come il Museo Civico di Zoologia, e il Cinema dei Piccoli, tutto è pensato per i piccoli visitatori.

Villa Doria Pamphilj comprende Il più grande parco pubblico di Roma ed è un luogo ideale per famiglie. Con i suoi sentieri, laghetti, e aree giochi ben tenute, offre tutto ciò che una famiglia potrebbe desiderare per una giornata divertente.

Roma è una città ricca di storia, cultura, e divertimento, perfetta per una vacanza in famiglia.

Dai musei interattivi ai parchi lussureggianti, c’è qualcosa per ogni età.

Con una buona pianificazione, la vostra visita a Roma con i bambini sarà un’esperienza indimenticabile e educativa.

Cosa fare a Roma quando piove

Roma, la Città Eterna, è famosa per le sue bellezze storiche e artistiche, ma durante l’estate può essere sorpresa da temporali inaspettati. Tuttavia, questo non dovrebbe rovinare l’esperienza dei visitatori.

Ecco alcune attività stimolanti e luoghi affascinanti da esplorare durante un temporale estivo a Roma.

1. Musei e gallerie d’arte

Una delle migliori soluzioni per sfuggire alla pioggia è immergersi nella cultura visitando uno dei numerosi musei e gallerie d’arte della città.

  • Musei Vaticani: Ospitano una collezione inestimabile di arte e storia, incluso il celebre affresco della Cappella Sistina.
  • Galleria Borghese: Una collezione affascinante di sculture e dipinti in una splendida villa.
  • Museo Nazionale Romano: Qui puoi esplorare la storia antica di Roma attraverso reperti archeologici.

2. Shopping sotto i portici

Roma offre numerose strade con portici, ideali per lo shopping durante la pioggia.

Via del Corso e Via Condotti sono famose per i negozi di moda, mentre i mercati coperti offrono prodotti locali e souvenir unici.

3. Caffé e ristoranti accoglienti

Che ne dici di un cappuccino o un pasto autentico in uno dei ristoranti storici di Roma?

Da “Sant’Eustachio Il Caffè” a “La Carbonara” nel quartiere di Trastevere, l’atmosfera accogliente ti farà dimenticare il brutto tempo fuori.

4. Teatri e cinema

I teatri di Roma offrono spettacoli dal vivo, opere liriche e concerti, mentre i cinema mostrano una vasta gamma di film, inclusi quelli internazionali.

Il Teatro dell’Opera e il Teatro Quirino sono solo alcuni dei luoghi da esplorare.

5. Passeggiate romantiche sotto l’ombrello

Se non ti dispiace bagnarti un po’, una passeggiata romantica sotto l’ombrello lungo i vicoli di pietra della città può essere un’esperienza indimenticabile.

La pioggia aggiunge una dimensione magica a luoghi come Piazza Navona o Ponte Sant’Angelo.

6. Spa e benessere

Molti hotel e centri benessere offrono trattamenti rilassanti e pacchetti spa, perfetti per rilassarsi e rigenerarsi durante un temporale.

Un temporale estivo a Roma, quindi, non è necessariamente un inconveniente, ma un’opportunità per scoprire aspetti diversi e affascinanti della città.

Che tu sia un amante dell’arte, un appassionato di shopping o alla ricerca di un momento di relax, Roma ha qualcosa da offrire anche quando il tempo non è dalla tua parte.

La neve d'agosto a Roma

In cima al Colle Esquilino, la leggenda narra di un antico miracolo: la Madonna della Neve.

Risalente al 358 d.C., si dice che, in una notte d’estate, la Santa Vergine abbia fatto cadere la neve per mostrare al nobile patrizio Giovanni e a sua moglie, privi di eredi, il luogo perfetto per edificare una chiesa in suo onore.

Il 5 agosto, mentre il sole si nasconde all’orizzonte, la Città Eterna rivivrà questo affascinante “miracolo estivo” presso la Basilica di Santa Maria Maggiore.

L’evento rievoca quella storica notte, quando la Madonna apparve in sogno sia a Papa Liberio che al patrizio Giovanni. Al risveglio, entrambi furono sorpresi dalla visione dell’Esquilino imbiancato di neve.

Il prodigio si era avverato e Liberio diede ordine di tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente nel posto dove era caduta la neve di agosto. La chiesa prese il nome di Basilica di Santa Maria della Neve (chiamata anche Basilica Liberiana, dal nome del Papa o popolarmente “ad Nives”).

La luna di Michael Collins

Il 20 luglio è una data storica perché ricorre l’Anniversario dallo sbarco del primo uomo sulla Luna.

Il 20 luglio 1969 l’Apollo 11, atterrando nel Mare della Tranquillità, portò per la prima volta degli esseri umani oltre l’atmosfera terrestre, in quell’extraterrestre che fino a quel momento era stato solo immaginato dagli scrittori di fantascienza.

I tre astronauti protagonisti di quella missione, Neil Armstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins, sono diventati dei miti perché sono stati i pionieri delle future missioni spaziali, facendo fare un salto evolutivo notevole al genere umano.

Quello che pochi sanno è che Michael Collins, pilota del modulo di comando dell’Apollo 11 è nato proprio a Roma il 31 ottobre 1930 in Via Tevere 16 dove, nel 1969, il Comune ha affisso una targa commemorativa che recita:

IN QUESTA CASA/ NACQUE / IL 31 OTTOBRE 1936 / MICHAEL COLLINS / INTREPIDO ASTRONAUTA / DELLA MISSIONE APOLLO II / IL PRIMO UOMO SULLA LUNA. / ROMA FIERA DI QUESTO SUO FIGLIO / POSE A RICORDO PERENNE S.P.Q.R. 16 OTTOBRE MCMLXIX.

Ecco perché questo anniversario storico ha per la Capitale un valore ancora più grande.

Il filmato seguente dell’Istituto Luce mostra Michael Collins in visita a Roma, durante l’inaugurazione della targa che celebra la sua impresa lunare.

Camilleri e la luce di Roma

Lo scrittore siciliano Andrea Camilleri era tra i più importanti scrittori italiani ed è famoso in tutto il mondo grazie al personaggio del commissario Montalbano, protagonista dei suoi romanzi più popolari editi da Sellerio e poi di una fortunata serie televisiva.

Ma Camilleri non è stato solo scrittore.

Nella Capitale ha vissuto e ha lavorato molto tempo come regista e sceneggiatore per la televisione e per il cinema.

Nell’autobiografia (in forma di saggi e racconti) Come la penso, edita da Chiarelettere, si può leggere un bellissimo e poetico brano sulla luce di Roma.

Ve lo proponiamo qui di seguito.

LA LUCE DI ROMA

Molti e molti anni dopo che ormai ero diventato regista, mi trovai con una troupe cinematografica su una sponda del Tevere, dovevo riprendere la scena di un suicidio all’alba.

Nel frattempo, avevo avuto modo di vedere decine e decine di film a colori ambientati a Roma e ogni volta ero rimasto deluso dal Technicolor rutilante, senza sfumature, trionfalistico e stentoreo.

Mi riproposi dunque di approfittare dell’occasione e di mettermi alla prova. La scena sarebbe dovuta durare pochi secondi. Con molta generosità mi era stato concesso di girarla più volte. Ma al sesto ciak la troupe, dal direttore della fotografia all’ultima delle comparse, cominciò a inquietarsi, per loro era già stata “buona” la seconda.

Poi mi fu impossibile continuare, la luce era cosi cangiata che non la si poteva più spacciare per un’alba.
Insomma: non ce la feci per niente a restituire a me stesso quella luce di Roma che avevo guardato con gli occhi di Mafai. Ma quando potei finalmente vedere il materiale girato, ebbi una singolare sorpresa.

Il terzo e il quinto ciak, Mafai o non Mafai, mi soddisfacevano appieno: certo, tra i due c’era una certa diversità di colore ma a me personalmente piacevano. Ebbi da superare solo l’imbarazzo della scelta. Ma perchè allora ero rimasto così insoddisfatto mentre giravo? La risposta me la diedi qualche tempo dopo.

Perché Roma, e questo cominciai a scoprirlo proprio in quell’occasione, non ha una tavolozza di colori uguale per tutti, ma ne ha tante per quanti sono gli abitanti di sempre e i turisti di un giorno.
E non solo: questi colori svariano anche a seconda dell’umore di chi si trova a osservarli.

Ognuno infatti riceve da Roma una sorta di regalo personale e solo in minima parte condivisibile, consistente appunto nei colori le cui sfumature egli solo può vedere e gustare.

Per convincervene, provate a cavare fuori un comune denominatore sui colori di Roma dalle pagine, che so, di Stendhal o di Gogol e ben presto, se scartate le affermazioni generiche e andate nei dettagli, vi renderete conto che l’impresa è impossibile.

Natale di Roma 21 Aprile

I romani sono particolarmente legati a una ricorrenza chiamata Natale di Roma, ma a cosa si riferisce?

Non ha niente a che vedere con la Natività cara ai cristiani, ma si riferisce a un’antica festività laica collegata alla fondazione di Roma.

Secondo il mito e la testimonianza di Varrone, la Città Eterna fu fondata in un giorno preciso, il 21 aprile del 753 a.C., da Romolo e suo fratello gemello Remo.

Da questa data in poi discende la cronologia romana, definita infatti con la locuzione latina Ab Urbe condita, ovvero “dalla fondazione della Città“, che conta gli anni a partire da tale presunta fondazione.

La giovinezza di Romolo e Remo

I due fondatori nacquero come nipoti del Re Numitore della città di Alba Longa nel centro Italia intorno al 780 a.C. La loro madre era Rhea Silva, figlia di Numitore e forse una Vestale. Il loro padre era Marte, il dio della guerra, che rese i due fratelli semi-dei.

Tuttavia, ancora neonati, vennero destinati a morte certa quando il loro nonno Numitore fu spodestato da suo fratello, Amulio. Temendo una vendetta da parte dei gemelli, Amulio ordinò di annegarli nel fiume Tevere. Ma furono salvati e cresciuti da una lupa.

Così, Romolo e Remo, oltre ad essere figli del dio della guerra, furono allevati da una lupa, una storia in linea con l’autopercezione dei Romani di essere un popolo forte e guerriero.

La fondazione di Roma secondo il mito

Nel 753 a.C., si dice che i due fratelli abbiano fondato la città di Roma sui sette colli lungo il Tevere. Tuttavia, presto emerse una disputa su come doveva essere chiamata la città e chi avrebbe dovuto governarla. Questa contesa portò Romolo ad uccidere Remo e a nominare la città Roma in suo onore, diventando il suo primo re.

Questa storia divenne il mito fondativo che i Romani sostennero per oltre mille anni della loro storia.

La vera fondazione di Roma secondo gli storici

Oggi sappiamo che la storia di Romolo che uccide Remo e fonda Roma è un mito.

Gli archeologi hanno dimostrato che il Palatino era abitato già nel X secolo a.C., ben 200 anni prima della presunta fondazione da parte dei gemelli. Altre comunità sorsero poi sui sette colli e, nell’VIII secolo a.C., si unirono formando una sorta di città.

Questa città, inizialmente dominata dagli Etruschi, divenne poi la potenza dominante del centro Italia dal VI o V secolo a.C.

Le fonti del mito della fondazione di Roma

I Romani amavano molto il mito di Romolo e Remo e l’idea di una fondazione divina della loro città.

Molti autori romani, come Livio, Plutarco e Ovidio, scrissero su di esso. Tra tutti, il più celebre fu Virgilio, che, nella sua opera principale, l’Eneide, parla di Enea, un semidio discendente dalla dea Afrodite e principe di Troia.

Secondo Virgilio, Romolo e Remo discendevano da Enea, fondatore della città di Alba Longa.

L’elaborazione di Virgilio sul mito di Romolo e Remo divenne una parte integrante della storia nazionale di Roma.

Questo mito ebbe una lunga vita, non solo tra i Romani, ma anche nelle ere successive. Durante il Rinascimento, ad esempio, artisti come Peter Paul Rubens e Nicholas Mignard realizzarono opere basate su questo mito. Quasi 2500 anni dopo la presunta fondazione di Roma da parte di Romolo e Remo, la loro storia continua a incantare gli europei.

Come viene festeggiato oggi il Natale di Roma

Da circa 20 anni sono ripresi i festeggiamenti del Natale di Roma grazie all’operato del Gruppo Storico Romano, associazione di rievocazione storica che, con rappresentazioni in costume e ricostruzioni storiche, festeggia la ricorrenza cittadina accogliendo ogni anno migliaia di turisti e accademici.

Film e serie tv sul Natale di Roma

Sulle vicende accertate dagli storici contemporanei, mischiate alle leggende e alle eredità dei grandi del passato (soprattutto Tito Livio, con il suo “Ab urbe condita”), il regista Matteo Rovere ha creato il film “Il primo re” e la seguente serie tv “Romulus”, due fascinose produzioni che narrano le gesta compiute dai gemelli Romolo e Remo prima dell’arrivo sul Palatino.

Mangiare di notte a Roma

Roma è una città con una vivace vita notturna e, sebbene molti ristoranti chiudano prima di mezzanotte, ci sono diverse opzioni per mangiare bene dopo l’una di notte. Ecco alcuni posti dove potresti trovare un pasto notturno a Roma.

1. Pizzeria La Montecarlo

Situata vicino al Pantheon, La Montecarlo è una pizzeria che rimane aperta fino alle 2 di notte nei fine settimana. La pizza è deliziosa e i prezzi sono ragionevoli.

2. I Supplì

Questo locale è specializzato in supplì, un tipico antipasto romano fatto di riso e mozzarella, fritto e croccante all’esterno. I Supplì si trova in una posizione centrale a pochi passi dal Colosseo ed è aperto fino alle 2 di notte.

3. Pizzeria da Remo

Situata nel quartiere di Testaccio, la pizzeria da Remo è stata definita la migliore pizzeria di Roma da molte guide turistiche. È aperta fino alle 2 di notte e le pizze sono cotte in forno a legna.

4. Salumeria Roscioli

Questa gastronomia è situata nel centro storico ed è aperta fino alle 2 di notte nei fine settimana. Potrai trovare salumi, formaggi, panini e altre prelibatezze italiane, accompagnati da un’ottima selezione di vini.

5. Baccano

Questo ristorante si trova vicino alla Fontana di Trevi e rimane aperto fino alle 2 di notte. Offre una varietà di piatti della cucina italiana, come pasta, pizza e carne, e ha anche un bar dove puoi gustare un cocktail.

6. Sorpasso

Situato nel quartiere di Prati, Sorpasso è aperto fino alle 2 di notte e offre un menù che va dalla colazione alla cena, con un’ampia scelta di piatti della cucina italiana.

7. Trattoria da Enzo al 29

Situato nel quartiere di Trastevere, questo ristorante rimane aperto fino alle 3 di notte nei fine settimana. Il menù offre piatti tradizionali della cucina romana, come la pasta alla carbonara e la coda alla vaccinara.

In generale, le opzioni per mangiare a Roma dopo mezzanotte sono limitate, ma queste sette scelte possono regalarti una gustosa cena notturna. Tuttavia, ti consigliamo di controllare gli orari di apertura prima di recarti in uno di questi ristoranti, poiché potrebbero variare.

Cosa mangiare a Roma dopo mezzanotte

Il buon cibo nella Capitale è ovunque. Anche in orari notturni. Chi cerca da mangiare di notte? Non solo chi ha semplicemente mangiato poco, non solo chi ha banalmente voglia di uno spuntino, ma anche chi cerca un lenitivo a una serata troppo movimentata prima di tornare a casa, qualcosa da mettere nello stomaco per assorbire il troppo alcol a cui ci si è lasciati andare (se non si guida).

Se si vuole consumare una cena vera e propria, l’ideale sono i ristoranti dopo teatro aperti fino a tardi, come La Base, in via Cavour, che è anche pizzeria, bistecchiera e pub, ha un servizio veloce ed è aperto agli avventori fino alle 5 del mattino.

Se siete amanti della pizza a tutte le ore potete andare da Porto Fluviale, in zona Ostiense, che usa farine biologiche e una lievitazione di oltre 72 ore per l’impasto. La troverete aperta tutti i giorni fino alle 2 e il venerdì e il sabato fino alle 3.

Il classico del dopo discoteca è la classica piadina romagnola. Un riferimento per gli amanti delle piadine riminesi è Lo Strano Posto, in via Muzio Scevola (vicino alla fermata Furio Camillo). Dovete ordinare entro le 23. Il venerdì anche fino a mezzanotte e il sabato fino all’una.

Se avete voglia di un panino buono anche di notte c’è 200 Gradi, in piazza del Risorgimento (Vaticano), fino alle 3 tutti i giorni e fino alle 4 il venerdì e il sabato.

Ultimamente stanno andando molto le cornetterie e le pasticcerie aperte tutta la notte. Tra queste vi segnaliamo l’Antica Cornetteria, in via Labicana (vicino al Colosseo), aperta 24 ore al giorno, e Dolce Maniera, in via Barletta (a pochi passi da San Pietro), anche questa aperta tutti i giorni, tutto il giorno.

E gli amanti del gelato in tutte le stagioni e a tutte le ore restano a bocca asciutta? Niente affatto. Fino a tarda notte c’è Gelarmony, presente in più punti della Capitale: EUR Marconi, Prati e Colli Portuensi.

Insomma, se siete a Roma, e vi trovate in balia di una fame incontrollabile di notte, è assolutamente impossibile che rimaniate digiuni. La Città Eterna sicuramente vi sazierà.

Caratteristiche della pizza romana

La pizza romana è una delle varianti più apprezzate della pizza italiana. Conosciuta per la sua croccantezza e leggerezza, la pizza romana è una delizia per il palato e un simbolo della tradizione gastronomica italiana. In questo articolo esploreremo la storia, le caratteristiche e le curiosità della pizza romana.

Quali sono le caratteristiche della pizza romana?

La pizza romana è fragrante e leggera. La pasta è molto sottile e cotta in forni a legna ad alte temperature, il che la rende croccante all’esterno e morbida all’interno. La pizza romana è anche leggera rispetto ad altre varianti di pizza, in quanto utilizza meno condimenti e meno mozzarella.

Le origini della pizza romana

Le origini della pizza romana sono incerte, ma si crede che sia nata a Roma nel XIX secolo, in un periodo in cui la città attraversava un forte periodo di immigrazione e c’era una grande domanda di cibo economico e veloce. La pizza romana era originariamente venduta per strada da ambulanti e poi nelle pizzerie, e si diffuse rapidamente in tutta la città.

I condimenti tipici della pizza romana

I condimenti tipici della pizza romana sono semplici e tradizionali. La pizza romana classica è condita con pomodoro, olio d’oliva, aglio, origano e sale. A volte può essere aggiunto del formaggio, ma in quantità minime rispetto ad altre varianti di pizza.

Quali sono le differenze tra la pizza romana e la pizza napoletana?

La pizza romana e la pizza napoletana sono due varianti molto diverse tra loro. La pizza romana è più croccante e leggera rispetto alla pizza napoletana, che è più morbida e condita con più ingredienti. Inoltre, la pizza romana è cotta in forni a legna ad alte temperature, mentre la pizza napoletana è cotta in forni di pietra.

Dove gustare le migliori pizze romane

Le migliori pizze romane si possono gustare a Roma, soprattutto nei quartieri tradizionali come Testaccio, Trastevere e San Giovanni. Ci sono molte pizzerie storiche e famose che offrono questa variante di pizza, come la famosa Pizzeria Da Baffetto. Inoltre, molti ristoranti e pizzerie in tutta Italia offrono la pizza romana, ma per gustare quella vera e autentica, la Capitale rimane il posto ideale.

Calze della Befana per adulti

L’epifania non è soltanto una festa per i bambini, può essere anche l’occasione per fare un regalo a una persona un po’ più cresciuta. Ecco qualche consiglio per riempire calze della Befana per adulti.

Riempire la calza deve essere un piacere e bisogna farlo scatenando la propria creatività aggiungendo ai dolci anche qualche altra chicca in base alla natura e alle caratteristiche del destinatario.

Per quanto riguarda le cose da mangiare, non esclusivamente dolci, si ha l’imbarazzo della scelta: creme spalmabili biologiche, biscotti fatti in casa, tarallucci e ciambelline al vino, qualche bustina di tè e tisana dal gusto particolare.

Se il destinatario ha sufficiente senso dell’umorismo, possiamo inserire del carbone dolce o qualche oggetto osè, l’importante è che non offenda o urti la sensibilità della persona.

Gli uomini, di solito, amano di più la tecnologia, quindi non guasterebbe di sicuro qualche gadget hi-tech come una paio di cuffiette senza file o una chiavetta USB decorata e personalizzata.

Le donne, invece, possono apprezzare un profumo o un set di prodotti per viso e corpo.

Sono molto apprezzate anche la carte regalo Amazon.

E perché non inserire nella calza una paio di calze vere, originali, da indossare? Un regalo nel regalo che farebbe sicuramente sorridere.

Non bisogna comunque impazzire per cercare chissà quanti prodotti da inserire. Anche due-tre prodotti possono fare una bella calza: l’importante è che siano stati scelti con cura e attenzione.

Una cosa importante è inserire nella calza un bigliettino o una mini-lettera dedicata al destinatario: se le parole sono sincere, saranno sicuramente apprezzate almeno quanto i regalini.

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